sabato 11 luglio 2009

I MOSTRI SACRI BENEDISCONO L'INTESA

"Ben venga la collaborazione, anche se il campanilismo resta il sale del basket a Livorno". Un concetto al cui solo pensiero in molti puristi sarebbero rabbrividiti sino a qualche anno fa (e qualche ostalgico lo fa ancora oggi). Invece, a sorpresa, i soliti Alessandro Fantozzi e Claudio Bonaccorsi applaudono in coro all'operazione "under 19 d'Eccellenza", promossa dalle dirigenze di Libertas e Pielle. Due figure accomunate in passato dallo stesso ruolo, dal carisma e dalla classe sul parquet, pur restando anche protagonisti agli antipodi. Eppure, concedendo il loro placet, entrambi mettono simbolicamente il sigillo sullo storico accordo. Un evento che non potenva non suscitare qualche reazione più o meno velata tra i tanti appassionati della palla a spicchi ancora presenti in città, malgrado gli attuali tempi bui e la scomparsa freschissima dello stesso Basket Livorno dal panorama nazionale dei canestri. Cancellatala realtà dell'ancora amaranto, Triglia e Vele tornano a incarnare gli emblemi sacri di una disciplina che ha ancora fio nei polmoni per dire la propria nche a Livorno. E anche grazie a un atto che somiglia a una tregua epocale tra i club cugini per eccellenza, prova a riemergere in superficie quanto prima. "Se l'accordo è studiato nell'interesse dei ragazzi dei vivai, per dare loro una possibilità ulteriore di giocare a pallacanestro in città e magari a farlo a livelli più cometitivi, non posso che essere favorevole - è la premessa cdi Fantozzi - il fatto che Pielle e Libertas restino due realtà distinte, con la loro storia e i loro ricordi, va altrettnto bene. Un'eccessiva rivalità, in un momento delicato come questo, è però da eitare. Bisogna arrendrsi all'evidenza del tempo che passa". Praticamente sulla stessa lunghezza d'onda anche "Bomba" Bonaccorsi": "Tra il niente e qualcosa, meglio sicuramentela sconda opzione - spiega - si tratta di un segnale forte contro l'immobilismo h pare aver paralizzato una cità di prestigio cestistico infinito come Livorno. Rispetto a tante altre piazze, abbiamo dalla nostyra la storia e un sacco di campioni sfornati dai vivai: non isperdiamo questo patrimonio. Vedo di buon occhio quindi qualsiasi cosa serva a dare uno scopo ai centinaia di ragazzi che giocano in città, tra i quali mio nipote. E che permetta alle migliaia di tifosi di andare la domenica godersi una bella partita al palasport piuttosto che a impegnare il tempo con una passeggiata sul lungomare. Qualsiasi cosa sia funzionale a farci tornare su palcoscenici più dgnitosi. Ovviamente ilcuore vorrebbe che a farlo fosse la Pl, ma so che senza un derby con i cugini, perderemmo parecchio gusto".

RICCARDO TEDESCHI NUOVO COACH

Sarà Riccardo Tedeschi il nuovo allenatore della formazione amiraglia della Libertas che milita in serie C dilettanti, ex C1. Fino a ieri allenatore della prima squada del Don Bosco in seie D, Tedeschi è già stato al timone di Pontedera e Venturina. "Si tratta d un allenatore molto professionale e eqilibato, che nel proprio curriculum vanta già esperienze in club della nostra categoria di riferimnto", spiega il direttore sportivo Massimo Giusti, giustificando a scelta di Tedeschi a dispetto di nomi come Luca Martini o Andrea Diana. Tedeschi nel dna ha geni libertassini, anche se in seguito il neo coach ha vestito pure la casacca della riglia biancoblù piellina lla propria carriera di gicatore. (A.P.)
Il Tirreno 10/7/09

giovedì 9 luglio 2009

COLLABORAZIONE LIBERTAS-PIELLE PER VALORIZZARE I VIVAI



NON CHIAMATELA SINERGIA. Pardini, Giusti e Burgalassi: "Manterremo la nostra identità scambiandoci i migliori alenti". Comporre una formazione competitiva a livello di under 19 d'Eccellenza, per tornare protagonisti. Magari sino al traguardo conclusivo della stagione costituito dalle finali nazionali di categoria. Questo è l'obietio dell'accordo quasi storico stipulato da Libertas e Pielle.


Chiamatela collaborazione, partnership, unione di forze o come volete. L'iniziativa messa in campo a sostegno dei rispettivi settori giovanili e del movimento estistico livornese in generale è però ben lontana da quella maledetta "sinergia" dell'estate del '91. "In questo caso si tratta piuttosto di un'alleanza competitiva, razie alla quale intendiamo lanciare un messaggio antidepressivo ai moltissimi appassionai di basket a Livorno. Questo sprt è ancoravivo e veget: la dimostrazine è è la fervida attività di due realtà, ben istinte ma unite dal minimo comune denominatoer della passione messa quotidianamnte in palestra da circa 500 ragazzi e dai loro istruttori". All'indomani dell'uscita di scena del Basket Livorno questo è quanto ha voluto precisare Giovanni Pardini, neo numero uno della Libetas da pochi giorni. Seduti al suo fianco, durante laconferenza stampa tenuta ieri l primo piano di quella che è stata sino a qualche giorno fa la sede della Bielle amaranto in Via Pera, ancheun tandem di ex giocatori. Il direttore sporivo gialloblù Massimo Giusti e l'attuale presidente factotum della Pielle Manolo Burgalassi: gete che dal vivo, seppur su sponde opposte, ha condiviso sul parquet l'esperienza indimenticabile dell'escalation del basket labronico. "Conserviamoun valore aggiunto come la sana rivalià delle prime squasre - prosegue Burgalassi - Sino a qualche anno fa, quando la concorrnza era ancora più aggurrita (ale finali tricolori accedevano solo le migliori otto, adesso sono il doppio) la pallacanestro livornese saliva ogni anno alla ribalta proprio grazie alle elezioni giovanili. Il rget sarà quindi affacciarsi nuovamente a palcoscenici di tale portata. Ma non recluteremo talenti già formti da oltre confine: non bbiamo nè la disponibilità ma neanche l'intenzione di oprare in questo modo..."


DA Il Tirreno (A.P.)

mercoledì 8 luglio 2009

LIBERTAS E PL: ACCORDO SULL GIOVANILI


ACCORDO PL - LIBERTAS IN VISTA:

Nel giorno in cui muore la Bl, Libertas e Pl firmano un patto. Proprio nel giorno in cui Livorno rinuncia ufficialmente a avere una squadra ammiraglia in un torneo di livello nazionale visto che il termine ultimo per perfezionae l'operazione dell'acquisto del titolo sportivo er fissato per ieri, le due cugine storiche si riuniscono per annunciare una prossima sinergia.


Il passo deciso dalle due società, antiche nemiche giurate sino ai primi anni '90, ha infatti un sapore quasi storico. Alle 17.30, proprio negli uffici dell'ex sede Bielle di via Pera, i dirigenti Pl e LL specificheranno nel dettaglio i ermini di questo avvicinamento quasi epocale, seppur al momento limitato ad una collaborazione per quanto riguarda i due settori giovanili. Che sia già un primo segnale di rinascimento per la palla a spicchi labronica? (A.P.)




DA Il Tirreno

martedì 7 luglio 2009

PALACOSMELLI NUOVA CASA GIALLOBLù


Sono due le novità in casa gialloblu. I vertici della società hanno deciso di cambiare luogo delle partite casalinghe e la sede sociale della squadra. Per giocare le partite del campionato di serie C dilettanti la Libertas ha deciso di trasferirsi dal palaMacchia, vecchio palAllende, al PalaCosmelli detto anche il "palazzettino" a poche decine di metri di distanza. Per quanto riguarda la sede sociale, invece, è stata presa una decisione storica di grandissimo spessore. I dirigenti infatti hanno deciso di trasferirsi in massa nella sede di via Pera che in passato ha visto la vecchia Libertas (che come denominazione portava la parola Polisportiva) raggiungere importantissimi traguardi. L'auspicio dei dirigenti, tra cui spicca Massimo Giusti, che proprio nella sede ha vissuto bellissimi momenti da dirigente del vecchio sodalizio, è quello di costruire e programmare il futuro della società con fondamenta solide ed all'altezza dei campionati che verranno disputati anno dopo anno.


Livorno, sfuma anche la serie B dilettanti. Bottoni si arrende: «Olbia e Arezzo non ci davano certezze»

Niente da fare, la serie B dilettanti non arriverà. Piero Bottoni, l’uomo che si era assunto il compito di dare una mano perché almeno ci fosse un segnale di continuità tra passato e presente, ieri pomeriggio si è arreso. Nessuna società chiederà entro oggi - ultimo giorno utile - il cambio di sede per trasferirsi a Livorno.
Le opzioni in pista erano due, Olbia e Arezzo. «Olbia - dice Bottoni - non dava sufficienti garanzie. Nel senso che hanno delle partite contabili aperte e la nostra intenzione era quella di chiedere al presidente del club sardo di restare al timone della società fintanto che quelle cose non fossero andate a soluzione. La risposta invece è stata negativa, una volta spostati a Livorno si sarebbero tirati indietro e questo non si poteva accettare». Nel tardo pomeriggio, poi, è sfumata anche la pista di Arezzo.Il risultato è che nel 2009-2010 la massima espressione della pallacanestro in città sarà la Libertas in serie C dilettanti. «Il sindaco vorrebbe rientrare nel giro prima possibile - continua Piero Bottoni - ma a questo punto diventa inevitabile stare un anno fermi cercando di lavorare su un telaio che coinvolga un certo numero di imprenditori. Chi negli anni scorsi ha versato centomila euro di una tantum a Basket Livorno penso che sarebbe lieto di versare la stessa cifra ma spalmata in cinque anni, in modo da costruire una base affidabile e certa dalla quale ripartire. Bisogna lavorare per trovare una situazione di stabilità, creando qualcosa di nuovo e fare il tifo per la squadra che c’è, senza vivere di ricordi. Anche se Livorno, nello sport e non solo nello sport, ha un modo tutto suo di pensare e di dividersi...».Massimo Faraoni, giemme della Virtus Bologna, è dispiaciuto: «La B dilettanti - dice - è comunque un campionato nazionale che sarebbe servito per aprire di più il nuovo palasport, avere un seguito, tenere vivo l’interesse della gente. Un anno di buco potrebbe risultare molto pericoloso».L’assessore allo sport Claudio Ritorni avrebbe visto positivamente l’idea di ripartire dalla ex B2. «Tenendo presente - ribadisce - che il Comune non può mettere soldi né gestire, limitandosi solo a favorire l’esercizio di una prospettiva sportiva. Purtroppo se questa cosa viene vista con distacco, quasi con fastidio, allora vuol dire che Livorno si merita questo».Signori, l’amaranto sparisce dall’atlante nazionale dei canestri. Per un anno, in attesa di acquistare nell’estate 2010 un titolo sportivo migliore? A questo punto ogni scenario diventa possibile. È una tristezza infinita, un’altra sconfitta per questa città
Il Tirreno - Renzo Marmugi

lunedì 6 luglio 2009

LA "COSA"?! PERSEVERARE E' DIABOLICO...




Il Basket Livorno è morto. Un'agonia durata troppo. Una sofferenza incredibile per quelle persone che ancora redevano nel progetto post-fusione. Quella maledetta fusione. Adesso si sta facendo tabula-rasa. Finalmente! E' un'occasione da non perdere, da non gettare al vento. Adesso la Livorn del basket può davvero tornare ai fasti del passato, da adesso possiamo davvero tornare a quella agica atmosfera chesi respirava in città negli anni '80.


Ma. C'è sempre un maledettissimo "ma" di mezzo Adesso si sta pensando di far nascere la nipotina del BAsket Livorno, la"cosa". A CHI GIOVA?! Il Basket Livono non ha mai entusiasmato, al limite ha fatto vedere dei momenti di buon basket, ma di qui a dir che ha fatto innamorare i livornesi ce ne vuole...O ci sbagliamo?! Chi è che andrà a vedere la "cosa", quando a un soffio di distanza c'è Libertas e Pielle che stanno rifiorendo?!


La "cosa" potrebbe essere di nuovo il "terzo incomodo". A CHI GIOVA TUTTO CIO'?!

domenica 5 luglio 2009

Libertas, un nome una storia


La Libertas Livorno inizia a disegnare il proprio futuro che la proietta come squadra di riferimento dell'intero movimento cestistico cittadino. La chiusura dei battenti in casa Basket Livorno ha lasciato un grande vuoto nel mondo della pallacanestro labronica, ma in perfetto spirito livornese proprio in questo difficile momento il desiderio di rinascita è immenso. Da quel lontano novembre del 1947 la Libertas continua a rappresentare una pietra miliare della nostra pallacanestro e dopo alcuni anni difficili l'attuale dirigenza è riuscita a rilanciarla in grande stile. Proprio nel glorioso sodalizio gialloblu, quindi, i molti appassionati individuano le possibilità più concrete di rilancio del nostro basket e poco importa se la categoria dalla quale ripartire debba essere la C Dilettanti perché l'entusiasmo e il senso di appartenenza a una fede sportiva spesso e a Livorno più che da qualsiasi altra parte, possono diventare il vero motore per una rapida risalita che possa accomunare tutte le diverse anime del variegato universo cestistico cittadino. Puntare su quelle realtà cha hanno fatto la storia del basket amaranto, quindi, come Libertas, Pallacanestro e US. Livorno può essere la giusta medicina per mettere di nuovo le ali al movimento nella sua globalità, evitando di forgiare creature nuove che poco hanno a che fare col tessuto di una città legatissima alle sue tradizioni. Se per il momento il basket d'élite si allontana da Livorno, qui la passione e l’interesse per la palla a spicchi non vengono meno come dimostra l'immenso stuolo di ragazzi che praticano questo sport e la Libertas in questo senso può vantare cifre d’eccellenza grazie al grande numero di iscritti nelle proprie squadre. Il primo atto ufficiale della nuova stagione gialloblu avviene nella sala riunioni al primo paiano della palestra di Via Pera dove i vertici societari al gran completo fanno il punto della situazione riguardo a un avvenire ambizioso, anche se da affrontare con piedi ben saldi per terra. Assieme all'ex presidente Fabio Giannetti, rimasto nel Consiglio con importanti funzioni di collante tra la società e l'universo istituzionale e imprenditoriale livornese e al suo nuovo successore Giovanni Pardini, siedono il vicepresidente Claudio Stolfi e il dirigente responsabile Luigi Sidoti.

Il Corriere di Livorno: Luca Merani 05-07-2009

mercoledì 1 luglio 2009

MORI LASCIA LA LIBERTAS E VA A PIOMBINO

Marco Mori, il coach della promozione dalla C2 alla C nazionale e della salvezza raggiunta, saluta la Liburnia Libertas e va a Piombino.

Altra novità in casa gialloblù: Dimessosi il presidenteFabio Giannetti, la poltona più importante sarà occupata da Giovanni Pardini, segretario Cisl provinciale.

Da: Il Tirreno 27 giu 2009

DAGLI ANNI 30' ALLO SCUDETTO SFIORATO

Una storia iniziata negli anni ’30 e culminata con uno scudetto sfiorato
Milano, Varese e Cantù - il triangolo della Brianza - vincevano. Livorno e Pesaro - le regine dei due mari - no, ma erano queste le città che vivevano di pane e basket. Qui venivano da tutta Italia per respirare l’aria della pallacanestro. Lo sapevano tutti che a Livorno si giocava a basket prima della guerraLIVORNO. Milano, Varese e Cantù - il triangolo della Brianza - vincevano. Livorno e Pesaro - le regine dei due mari - no, ma erano queste le città che vivevano di pane e basket. Qui venivano da tutta Italia per respirare l’aria della pallacanestro. Lo sapevano tutti che a Livorno si giocava a basket prima della guerra, quando i Guf parteciparono ai primi campionati di serie A. Livornese era, del resto, quel professor Bruno Macchia che organizzò le primissime finali scudetto in Versilia - erano gli anni ’40 - e livornesi erano pure quegli arbitri leggendari che nel corso degli anni lasciarono un’impronta vera nel movimento cestistico italiano. Gente come Follati, Sussi, Fabbri, Bianchi, che rappresentarono l’Italia alle Olimpiadi. Nomi che riaccendono la fantasia di chi ha i capelli bianchi.La serie A. Anche nell’immediato dopoguerra Livorno rimane in serie A per qualche anno. La fusione fra Pro Livorno e Stella Rossa dà vita all’Unione sportiva Livorno - stessa denominazione della squadra calcio - presieduta da Gaetano D’A lesio.Il conte Malaguzzi. Si chiama Cama la prima squadra che porta il nome di uno sponsor, una marca di cioccolata. Metà anni ’50, la proprietà è del conte Orazio Malaguzzi, che fa follie per comprare Stelio Posar, triestino di nascita, realizzatore di razza, oggi proprietario di una ricevitoria in piazza Grande. Nel 1955 la promozione, con tanto di titolo di “ campione d’Italia della serie B”. Nel giro di quattro-cinque anni, dopo una retrocessione e un altro ritorno fra le elette, verrà assorbita dalla Libertas.La Libertas. Gli amaranto del presidente Dino Lugetti arrivano nel massimo campionato nel 1959 dando vita alla fusione con il Cama, da una cui costola nascerà la Portuale di Alfredo Damiani, antesignana della Pallacanestro Livorno. I libertassini saranno la prima squadra di Livorno per anni, facendo avanti e indietro fra la serie A e la serie B per lungo tempo.
La Pl. Nel 1980, dopo un’assenza di nove anni, Livorno torna in serie A grazie alla Pallacanestro Livorno, che supera la Simod Padova nei plaoff e vola in A2. Ma nel frattempo è nata una rivalità acerrima con la Libertas. E le partite più attese sono ii derby. Se gli anni ’70 le sfide stracittadine si giocano in B, negli anni ’80 sbarcano addirittura in serie A. Dal 1981 al 1989, Livorno avrà due squadre nella massima serie. Per tre anni tutte e due in serie A1.La finale scudetto. Nel 1989 la Libertas, sponsorizzata Enichem, arriva a un passo dall’impresa delle imprese. Gioca il miglior basket del campionato, conquista la finale scudetto e, dopo cinque partite tiratissime con la Philips Milano, cede di un punto vedendosi annullare il canestro della vittoria a fil di sirena.Querci. E’ l’inizio della fine: nel 1991 Libertas e Pallacanestro Livorno si uniscono sotto la regia del professor Francesco Alessandro Querci, una cui fidejussione creativa decreta nel 1994 la cancellazione della società dal basket professionistico.Il ritorno. Livorno riuscirà a tornare in serie A nel 1997 grazie al Don Bosco della famiglia D’Alesio, poi ci rimane per qualche anno con la gestione del gruppo Mabo. Ma gli ultimi anni sono tutti all’insegna della precarietà, sul filo della sopravvivenza. Quel filo che ieri si è rotto.

Da: Il Tirreno (17 giugno 2009)

PASSATO, PRESENTE E FUTURO

30/06/09 - Passato, presente e futuro.

Si conclude ufficialmente oggi un’altra lunga stagione per i colori gialloblù. Senza ombra di dubbio, quantomeno dal punto di vista del risultato sportivo, il bilancio per la Libertas Liburnia Basket può essere considerato più che soddisfacente. Se la prima squadra ha egregiamente mantenuto la categoria nazionale conquistata appena l’anno precedente, i vari gruppi giovanili si sono fatti valere in ambito regionale e di particolare rilievo è stata la conquista del titolo toscano da parte della squadra Under 14, allenata direttamente dal responsabile del settore Manrico Vaiani. Da sottolineare anche la competitività dei gruppi Under 13 e Under 15, che hanno sfiorato veramente per poco importanti obbiettivi, sicuramente non preventivati ad inizio anno.

Non da meno è la valutazione finale da assegnare al settore Minibasket diretto da Federico Marzini. Essere riusciti a mantenere inalterato, rispetto all’anno precedente, il numero degli iscritti ai vari corsi è un segnale che la società ha lavorato bene sia dal punto di vista organizzativo che sociale. Sul piano tecnico si è rivelato più che confortante il confronto con i più rinomati Centri di minibasket italiani, a testimonianza di un indubbia crescita dei mini atleti. Diversi i trofei conquistati, sia a livello regionale che nazionale, con nota di merito particolare per i gruppi Aquilotti dei nati ’97 e ’98.

E’ quindi tempo di meritata vacanza, anche per questa rubrica che ha tentato di commentare ancora una volta in modo semplice (e soprattutto senza pretesa alcuna di natura giornalistica) le vicende sportive di tutte le nostre squadre e dei loro protagonisti.

Chi vi scrive invece passa il testimone, con l’auspicio che il successore abbia la possibilità di migliorare la forma ed il contenuto di questo mezzo di comunicazione, nato nell'anno 2000 in modo poco più che artigianale e sviluppatosi con l’intento di favorire l’aggregazione ed il senso di appartenenza di tutti i tesserati alla grande famiglia della Libertas.

In particolare verso i ragazzi, che dovranno sempre rimanere al centro delle più importanti iniziative societarie, si è cercato di promuovere, anche attraverso questo strumento, azioni volte a diffondere una sana cultura sportiva nella condivisione delle insite finalità educative, formative e sociali.

Rivolgo un sentito ringraziamento a tutti coloro che in questi anni hanno offerto il loro prezioso contributo al raggiungimento dei suddetti obbiettivi.

Ora e sempre FORZA LIBERTAS.

(Claudio Orlandi)
Da www.libertasbasket.it

Sua Maestà. Il più grande di tutti.

Sua Maestà. Il più grande di tutti.

Una squadra magica!

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Indimenticabili!

Indimenticabili!

Sbandati! Il grande tifo gialloblù!

Sbandati! Il grande tifo gialloblù!