martedì 31 luglio 2007

Coppie a Stelle e Strisce LL. Un romanzo lunghissimo.

Chiuso il sondaggio sugli stranieri della LL, butto giù una panoramica sulle coppie USA viste in maglia Libertas. L'ho costruito a pezzi e bocconi col materiale che avevo: se avete cose interessanti da aggiungere (aneddoti, foto, link) o errori da segnalare scriveteli nei commenti e cambio o aggiungo.


Dopoguerra. La Quinta Armata USA "Divisione Buffalo" del colonnello Kait assieme alla libertà recapita ai livornesi anche un pacco di novità seducenti. Si sognano gloria e fortuna a ritmo di jazz, masticando chewing-gum, fumando luke-strike e... giocando a basket.
In quel clima bollente, tra strazio e gioia incontenibile, inizia la storia d'amore tra Livorno e il basket e tra i livornesi e i suoi strangers. L'atto di nascita della Libertas è firmato il 1° novembre 1947. Da Camp Darby, nei campetti in terra battuta, coi tabelloni in legno, e i campi a forma di lampadina il "guru" nero dell'Arkansas, Elliot Van Zandt (foto), predica i foundamentals e Jimmy Strong (foto, in maglia Gira) li mette in pratica. Con questi maestri i livornesi imparano in fretta.

Ma la prima vera coppia a stelle e strisce della storia LL non lascia granché ai posteri. E' il 1952: come oggi la Libertas milita in C. Tra i militari di Camp Darby si scovano due bianconi: il play Bill Grigson e il pivot John Kirshner. Comparse o poco più. Si rimane in C. Stessa storia l'anno dopo. Arriva una coppia (nella foto) da "fumetto": Mark Alden (a sinistra) in America lavora per la Walt Disney, Roger Ruth è professore di lettere. E di sicuro lavorano meglio alla scrivania che in palestra...
Dopo i passaggi dei "single" Allen, Rajkovic, Bartolome per trovare una coppia USA bisogna arrivare agli anni '80. Stagione 1981-82: primo anno di A2 dopo lunga assenza. L'ingegner Boris e la new entry D'Alesio, con Ezio Cardaioli in panchina, fanno le cose in grande: ecco Gary Cole-Abdul Jeelani, il Julius Erving italiano, (che qui non ha bisosogno di presentazioni) e dalla Recoaro Forlì Rudy Hackett, ex stella della Syracuse University con comparsate in NBA nei Nets e nei Pacers, oggi famoso perché padre del Daniel stellina azzurra. Quarto posto e A1 al primo colpo. Hackett, newyorchese di Mont Vernon, è spalla perfetta per Abdul. Con un fisico da bronzo di Riace, porta in dote punti (455) e rimbalzi (293) e tanto lavoro sporco in difesa. Jeelani, ovvio, chiude la stagione da assoluto protagonista: primo marcatore (923) e primo rimbalzista (395) della Libertas, tira giù anche una marea di stopponi (55).

Stagione seguente. Hackett emigra nelle Cantine di Reggio Emilia (altra promozione). A far da comprimario alla "mano di maometto" ecco il 31enne di S. Francisco Kevin Gilbert "Big Bird" Restani. Una vita da gregario in Nba, una decina di stagioni tra Milwaukee e San Antonio: Restani alla Libertas forma una coppia super con Abdul. Il gioco di Big Bird, che oggi insegna basket in un high school californiana, è un po' la fotocopia di quello di Hackett: qualche buon punto e tanto lavoro duro a spazzolare i tabelloni. Con la coppia in rima per la Peroni ecco due stagioni d'oro (9° posto la prima, 5° la seconda) poi l'impensabile go-down dell'84-85 con Primo e Suggi. La retrocessione in A2 segna anche la fine del matrimonio della LL con Abdul che chiude con 2994 punti le sue 4 incredibili stagioni. Rimane Restani, a cui verrà affiancato una "controfigura".
Nel primo anno di Alberto Bucci, sponsor Cortan, a rimpiazzare Abdul arriva appunto quel Mark McNamara di cui abbiamo già ampiamente parlato. Più famoso per le apparizioni nei film di successo, il bisonte bianco di San Jose arriva con ottime credenziali a sostituire il gettonaro brasiliano Israel, ma riparte l'anno dopo nell'indifferenza generale. A tirare la carretta per l'immediato ritorno in A1 ci pensano Fantozzi, Tonut e Forti e soprattutto la costanza e concretezza di Kevin Restani che chiude la stagione '85-86, la sua ultima in maglia LL, con buone cifre.

Si riparte per l'A1 ('86-'87) e si cambia di nuovo tutto. Arriva uno sponsor di stato, arriva il gialloblu sulle maglie, ma arrivano anche una girandola di "pacchi" clamorosi. Primo della lista è l'israelo-americano Gary Plummer che, presentato in pompa magna all'Hotel Continental di Tirrenia, viene rispedito al mittente prima di esordire nel torneo precampionato "Trofeo Cassa di Risparmi" a causa di un ginocchio decisamente troppo gonfio. Plummer viene rimpiazzato in fretta e furia dal secondo "pacco" della stagione: il gettonaro Les Craft, l'americano che ha già fatto un "figurone" alla JollyColombani Cantù, buono spalmato sul pane ma non sul parquet. A sostituirlo il terzo semi-pacco col nome da pirata, Jeff Cook. Questa la notevole descrizione che di lui fece Dario Colombo: "Alla fine il crack non arriva e Bucci è costretto ad accontentarsi di Jeff Cook, americano che assomiglia a un filandese e che, ad essere maligni, gioca come un filandese, cioè maluccio, finendo anche per coinvolgere il povero Rod Griffin, che pure riesce a fare pentole e coperchi: ed il campionato si trasforma in una sofferenza". Proprio Rod Griffin, dopo 7 stagioni a Forlì, indovina una buonissima stagione condita da medie di 17,5 punti e 7,7 rimbalzi. Si chiude 7°: Gaetano D'Alesio diventa presidente, per il quarantennale Libertas si cambia di nuovo tutto.

E' l'anno di Johnson-May. Sembra che si debba spaccare il campionato. Lee Johnson da Plummerville (Arizona) arrivava dal Maccabi finalista di Coppa Campioni, Scott May, è reduce da quasi un anno di infortunio nelle file del Bancoroma. Eppure May veniva da buone stagioni nei pro coi Bulls (draftato nel 1976) e i Bucks e aveva fatto vedere ottime cose con la Berloni Torino. I 34 anni di May e i 31 di Johnson si fanno sentire: la coppia USA fa cose discrete, ma Scott non è più quello di Torino, Lee mette su buone cifre (chiude con 20.4 pt e 11.4 rb) ma non è più il giocatore visto a Napoli o Tel Aviv. Chissà se qualcuno si ricorda di Sean, marmocchio di 3 anni, figlio di May, che oggi porta avanti l'eredità di Scott in Nba confezionado buone cifre con gli Hornets. Nell'88 comunque, anche a causa dell'infotunio di capitan Fantozzi, chiudiamo al 7° posto, uscendo al primo turno play-off col Bancoroma.

E veniamo all'anno della macchina (quasi) perfetta. La dirigenza Libertas tira fuori dal cilindro la coppia Alexis-Binion destinata a rimpiazzare nei cuori dei libertassini i mitici Restani-Jeelani. Eppure il pedigree del nuovo duo colored non era affatto stellare, anzi, sulla carta sicuramente peggiore di Johnson-May. Joe Binion, semisconosciuto black di Rochester aveva nel curriculim due anni in CBA, 11 partite in Nba a Portland e un campionato in Israele: fu firmato addirittura come gettonaro in attesa dei tagli Nba di novembre. La sagacia di coach Bucci indovina l'alchimia giusta: Joe è un centro atipico, agile, rapido, rimbalzista coi fiocchi che si lega alla perfezione col gioco del principe Alexis. Re Wendell ha già una storia importante: prodotto di Syracuse viene dal grande Real Madrid vicecampione di Spagna: carattere schivo, in campo è una spettacolo elegante e perfetto. E' giocatore all-around: guardia e lungo, rimbalzi e bombe da 3. La coppia d'oro confeziona capolavori fino a marzo '89. Un filotto di 4 sconfitte consecutive: nell'ultima, 12 marzo, Reggio Emilia, Binion esce di testa e rifila un cazzottone a una vetrata. Taglio dei muscoli e fuori per il resto della stagione. Come proseguì la stagione con il biondo David Wood da Spokane, lo abbiamo già ricordato in questo post.

Archiviata l'incredibile stagione dello scudetto rubato, la coppia delle meraviglie Alexis-Binion si rivede anche l'anno dopo in maglia Enimont. Ma ormai il giocattolo si era rotto: via coach Bucci, dentro lord Andy Russo, sicuramente buono stratega (sì, ma a scacchi), e la macchina si rompe. Cifre e statistiche assomigliano a quelle dell'anno passato, ma il risultato cambia eccome.

E dell'ultima triste stagione della Libertas in serie A ('90-'91) ci rimane nella mente solo l'infinito tiramolla sulla stampa di capitan Fantozzi. La spada di damocle dei problemi societari a incombere sempre su un gruppo dalla serenità perduta (D'Alesio lascia a dicembre). E il nero sbiadito del grissino Anthony Jones a rimpiazzare (povero lui) il grande Wendell emigrato a Siena e a far coppia con l'ultimo Binion (non era più lui) visto a Livorno. Per non parlare di quel fenomeno che fu Marc Plansky.
Coppie a stelle e strisce: romanzo lungo, non a lieto fine, ma a cui speriamo qualcuno voglia presto aggiungere nuovi capitoli.

Alcune foto e dati di questo post sono tratti da "Libertas Livorno, 40 anni di canestri". Grazie a David66 per la foto di Van Zandt, a Marco.b1 per la foto di Alexis-Binion, a Onda d'urto per quella di Wood

lunedì 30 luglio 2007

Sperdete e maltrattate i piellini, ma non gli animali!




Questo non è un post riguardante il mondo della pallacanestro. Chi ha voglia di leggere solo di pallacanestro, può tranquillamente chiudere il post. Questo è solo uno sfogo personale.




Con l'estate il fenomeno brutale dell'abbandono degli animali stà aumentando a dismisura. Auguro a tutti coloro che sperdono, maltrattano, o peggio ancora, uccidono un animale, tutto il MALE del mondo. Spero che siano colti dalle disgrazie più atroci; perchè BESTIE sono loro, non gli animali che subiscono tali soprusi.




Se proprio bisogna fare del male, facciamolo ai piellini o agli ex giocatori della Philips Milano (credo non ci sia bisogno di precisare che stò ovviamente scherzando, comunque....).


LAV Lega Anti Vivisezione www.infolav.org
ENPA Ente Nazionale Protezione Animali www.enpa.it



Forza Libertas, ora e sempre!

Risultati del mega sondaggione...1304 contro 1166 persone hanno votato PL e LL come uniche vere manifestazioni della pallacanestro a Livorno!

Non credo ci sia bisogno di commenti! 1304 voti contro i 1166 di chi dice che la Bl costituisca la vera squadra di Livorno.
Pl e Libertas sono sempre nel cuore dei livornesi! Il sondaggione lo ha dimostrato.
Cmq sia, in bocca al lupo alla BL.

IL "DIVINO" ABDUL


…Il Divino Abdul si mostrò loro, poveri comuni mortali, sottoforma di maglia, gli estasiò e gli condusse al Tempio di via Tozzetti…










…. li, pregarono il Supremo ed invocarono il ritorno del Figliol Prodigo Giroldino, il quale errante e confuso non riusciva più a trovare la via del ritorno…






Via giù, torniamo seri, ecco la maglia originale che il grande Abdul indossò durante l’all star game 1982 nel quale fu anche eletto MVP!
La maglia ci è stata gentilmente concessa dai fratelli Pecom, che ringraziamo per la disponibilità

venerdì 27 luglio 2007

Abdul: ancora lui. Una foto crepuscolare...

Non c'è dubbio. E' sicuramente Abdul lo straniero che più è rimasto nel cuore dei libertassini. Ora è David66 - corredandola con questa bella lettera - a fornirci l'ennesima istantanea della "mano di Maometto". Un'immagine strana, piuttosto triste, come leggerete nella lettera...


Carissimi,
non vi nascondo di essermi commosso nel rivivere emozioni che con stupore ho
scoperto essere mai sopite in tutti questi anni.
Ho iniziato a seguire la Libertas da adolescente, guardando la serie B e ho
continuato per anni e anni fino a che qualche sciagurato un giorno ha ben
pensato di azzerare tutto...
Ho avuto come molti di noi la fortuna di vedere a Livorno il più bel basket
d'Italia, di vivere intensamente giorno per giorno la "febbre della
pallacanestro" nei suoi (e nostri!!) anni migliori.
Ho avuto il piacere e l'onore di collaborare per anni al mitico giornalino delle
partite casalinghe della Libertas ai tempio in cui il Direttore era il grande
Kino Donati, che mi ha permesso di entrare ancor di più nella vita reale della
compagine da noi tanto amata.
Per questo conservo gelosamente tanto materiale che amo riguardare e far
conoscere ai miei figli...
Vorrei iniziare con questa foto un po'...triste.
Si tratta dell'ultima foto in una gara ufficiale di Abdul Jeelani a Livorno.
La partita è ben nota ai quarantenni come me... una delle più tristi.
Era il 28 marzo 1985 e si giocava l'ultima partita di campionato di A1 a
retrocessione già compiuta. Di scena a Livorno in un palazzetto semideserto
Peroni e Honky Fabriano...terminata dopo un supplementare con l'inutile nostra
vittoria.
Abdul sedeva con la Signora Amina in Parterre a causa della squalifica di Pesaro
(la famosa "panciata" all'arbitro Fiorito). Non giocò più a Livorno.
David66

giovedì 26 luglio 2007

...a tutti gli ex giocatori Libertas....

Sull'esempio e sull'entusiasmo del saluto ricevuto da parte di Sua Maestà Alessandro Fantozzi, faccio un appello a tutti coloro che in passato hanno vestito la gloriosa maglia Libertas. Ci piacerebbe poterli contattare (magari via mail!) per far loro 3-4 domande (diciamo una mini-intervista....), e soprattutto per poter portare i loro saluti a tutti coloro che hanno vissuto emozioni incredibilmente forti per i colori gialloblù!
Sarebbe davvero un bel regalo per tutti coloro che seguono il blog!

Ora e sempre, forza Libertas!

martedì 24 luglio 2007

Ecco la nuova Libertas 2007-2008. "Ripartiamo dai giovani"

Niente parole a effetto. Niente promesse difficili da mantenere. Obiettivi chiari, trasparenza, livornesità (merci rare di questi tempi) nella presentazione alla stampa della Libertas 2007-2008. Questo pomeriggio infatti la squadra di Marco Mori e i dirigenti LL erano presenti in blocco al Circolo Libertas di via dei Condotti Vecchi ai nastri di partenza per il prossimo campionato di C2. Tre nuovi arrivi e una squadra che sposa sempre più la linea verde.

"Viva i giovani" - Fantozzi non c'è più, ma l'entusiasmo non è venuto meno. Anzi. Il presidente Fabio Giannetti (nella foto sotto) è chiarissimo: "Ripartiamo da quello che pian piano ci siamo costruiti: i nostri giovani". Come dire: la formula migliore per avere in futuro basi realmente solide è partire dalla fondamenta, lavorando sul vivaio e su un rapporto costante col territorio. Con (tanta) pazienza. Confermato quasi in blocco il roster dello scorso anno: come già noto via Vannini, Bertolini, Rizzacasa dentro Bellavista (classe '67, da Follo, C1), Sidoti ('85, da Rosignano, C2) e la novità del lungo Bertocci ('81, da Anagni, C1). E a sorpresa Ale Mori è ancora lì: a 45 anni è presto per le scarpette al chiodo, farà ancora da chioccia al gruppo.

Un gruppo vero - Si riparte da qui dunque. Non sono piovute improvvisamente dal cielo vagonate di milioni: "la nostra - dice Giannetti - è una società dilettantistica e a livello economico non possiamo esporci più di tanto". Si riparte da un vivaio florido che sta crescendo rapidamente ("negli ultimi anni abbiamo sempre fatto un piccolo passo avanti") e dalla voglia di sputare sangue sul parquet per una maglia gloriosa. "Marco Mori - dice ancora il presidente - dovrà lavorare per formare un gruppo dentro e fuori dal campo, se lo scorso anno siamo arrivati in alto è stato proprio grazie alla forza del gruppo".
Obiettivo playoff - Il ds Massimo Giusti non fa proclami, ma nemmeno vola troppo basso: "Salviamoci prima possibile e non mettiamoci limiti. I play-off sono un obiettivo: arrivare tra le prima 9 (su 16) è un obiettivo alla portata per un gruppo che l'anno scorso ha sfiorato la C1".

Messaggi ai tifosi - Intanto una novità importante per i tifosi: tornerà il gialloblu sulle maglie. E magari tra qualche tempo anche le storiche vele LL. Ma tornerà anche l'aria dei derby (con l'US): soprattutto quello in Coppa Toscana con la PL. "Speriamo davvero di riportare emozioni attorno alla nostra Libertas" dice Giannetti. "Dopo il derby del 2 giugno e i playoff l'interesse verso di noi è aumentato, basta guardare i vari forum e siti internet che ci riguardano". Si giocherà come sempre alla Gemini, il sabato alle 19.15.

Aria buona - Visti gli andazzi del basket livornese degli ultimi tempi, assistere alla presentazione della Libertas è una boccata d'ossigeno. Si vola basso ok, ma si vola bene, seminando con pazienza, e poi si vola "livornese", con gente che il nostro movimento cestistico lo conosce a menadito e soprattutto con alle spalle una scuola e una storia che non ha paragoni a livello cittadino. Ci vorrà pazienza, ma il ruolo di noi tifosi è fondamentale: bisognerà ripartire dal basso come la società. E se si semina bene bene, chissà mai...

IL NUOVO ROSTER

Simone Cascavilla 13, play, 1978, 1.86
Filippo Fava 11, play, 1987, 1.88
Andrea Capobianchi 18, play-guardia, 1988, 1.82
Jacopo Stolfi 12, guardia, 1985, 1.88
Andrea Scarlatti, guardia, 1986, 1.90
Samuele Bolognesi, guardia, 1988, 1.90
Jacopo Tonietti, ala, 1981, 1.93
Francesco Sidoti, ala, 1985, 1.90
Federico Bernini, ala, 1988, 1.91
Carlo Bellavista, ala, 1967, 2.00
Dario Bertocci, centro, 1981, 2.05
Alessandro Mori, centro, 1962, 1.98

Allenatore: Marco Mori
Assistente: Stefano Malandra
Preparatore atletico: Silvio Laudani
Dir. Accompagnatore: Massimo Bufalini
Addetto Arbitri: Costantino Moia

lunedì 23 luglio 2007

Il messaggio al blog di Alessandro Fantozzi. Grazie Capitano!

Con grande orgoglio pubblichiamo il messaggio che ci ha voluto regalare il nostro grande capitano tramite Fabrizio che lo ha incontrato nei giorni scorsi. Grazie Capitano!


Il capitano di mille battaglie Alessandro Fantozzi saluta calorosamente tutti i protagonisti di questo splendido blog promettendo di essere presente sul blog prima possibile.

Firmato
Il Capitano

In attesa di un tuo intervento o di incontrarti personalmente, per ringraziarti pubblichiamo due storiche pagine che ti riguardano dello "Speciale Enichem" del Tirreno sulla epica stagione 1988-89.

sabato 21 luglio 2007

L'angolo della poesia

Nasce oggi un'altra interessantissima rubrica: l'angolo della poesia. Vogliamo infatti che il blog sia anche diffusione di cultura e lirica poetica. Uno spazio nuovo, aperto a tutti coloro che si sentono dei piccoli poeti..a tutti coloro che trepidano davanti ad un meraviglioso tramonto..a tutti coloro che si commuovono quando vedono il lento sbocciare di un fiore...a tutti coloro che il sabato sera prendono in mano un libro di vecchie poesie, e ne incominciano a declamare i versi, non curando le grida violente e barbare degli amici sotto casa sua che gli urlano: "...e devi ma andà a fie!".

Invito tutti i colti poeti a formulare delle poesie...l'unica regola è che esse contenghino al loro interno la parola GIALLOBLU'. Questa rubrica vuole essere anche la risposta a tutti coloro che dicono che i livornesi sono solo dei cafoni senza anima nè sensibilità.

Ecco la mia poesia:
Il mare cavalca superbo le ore del millennio
T'ho detto mille volte di andà all'ipercoop, Ennio
'Un mi stringere il cuor che già penò per la spada roca
che la speme del disio non affonda giammai. Giammai.
Mille, blu, GIALLOBLU', le mille bolle blu, c'ho le bolle
sarà perchè non mi lavo da 3 settimane, volgar verbo olle
ollellè, ollallà, faccelà vedè, faccelà toccà, c'ho le bolle, aiutatimi
ah, che la lotta per il sacro candor fu persa dinnanzi
il volger mio degli occhi non andrà mai innanzi
v'ho detto che c'ho le bolle, caatemi du' menuti
e la maschera del Fato non si ergerà mai al colui prospetto
e le grida succinte non avran mai luce ne sfogo
se con le ali, nè con il suo lacrimar notturno, al suo volger
mi son anche accorto da stamani che m'è venuto anche i piattoni
e la battaglia per il vespro combattuta al di lei cospetto
per ore, sfrondate dallo scellerato toccar di spade
e il cavalier tanto acclamato e fuggito all'alba del timido giorno
per soffocare la depressione mi toccherà iniziare a strapparmi anche i peli der naso.


Doveroso silenzio e meditazione.

Peroni Livorno-Ciao Crem Varese 30 dicembre 1984. C'è anche Jeelani.

Grazie a Giroldino (torna tra noi!) e Jeelani71 finalmente ecco un video dove è possibile vedere in azione il duo in rima delle meraviglie Restani-Jeelani. La partità è Peroni Livorno - Ciao Crem Varese del 30 dicembre 1984. E' l'annata dell'amara retrocessione in A2 (Primo-Suggi) e l'ultima stagione (delle 4) di Abdul in maglia Libertas. Come già detto nell'intro al precedente video Jeelani giocò forse la migliore partita della sua annata con 37 punti e 15 rimbalzi.
Nel video si vede anche uno scampolo di partita con Fantozzi e Giusti in campo: un'accoppiata di play livornesi che molti di noi più giovani avrebbero voluto vedere in azione.
Sulla panchina di Varese si intravede anche il compianto "barone" Riccardo Sales.


venerdì 20 luglio 2007

NOO, GUARDA CHI PARE LUILI'!!!

Estate. Tempo di scarse notizie e bufale a gogò da fare invidia al panzaniere.
In questo clima frivolo di brio e briaite acuta inauguriamo una nuova rubrica adatta al momento, leggerina leggerina, scimmiotando fior di siti e blog che su questo filone hanno fatto le loro fortune.
Si intitola: "Noo, guarda chi pare luilì!!!". Io la volevò chiamà "Rioverati al GemeLLi" ma m'hanno detto fa aibò. Pazienza.
Contribuite, contribuite.
Cominciamo con fofata-Forti che nel tempo libero, fra uno sciampo e un balsamo, si dedicava alla letteratura...

Andrea Forti - Oscar Wilde


Richy Cunningham prima di fa' Eppideis gioava nella Libertas... dè no!


E poi c'avete fatto un bimbino così coi russi. Tò, eccovelo, noi ci s'aveva già...

Pironti-Stalin




...Pironti detto anche Attila flagello di Dio.

mercoledì 18 luglio 2007

L'intervista a Abdul

Che dire? E' un video da cineteca. Con "Tazza" Guidi nel ruolo di intervistatore di eccezione e il mitologico Jeelani che parla un italiano quasi perfetto (questa mi mancava!).
L'intervista come ha ricordato jeelani71 risale al 30 dicembre 1984, prima giornata del girone di ritorno quando la Birra Peroni sconfisse la Ciao Crem Varese (Corny Thompson, John Deveraux, Vescovi, Sacchetti, Gigi Mentasti) per 89-85. Per la cronaca Abdul siglò 37 punti e catturò 15 rimbalzi.
Gustatevelo!
E grazie ai video 2000 di Mimminogiroldino e ai potenti mezzi di Jeelani71.

lunedì 16 luglio 2007

VINTAGE LL




Dopo aver detto un pò la nostra sulla situazione attuale della palla a spicchi livornese e in attesa di novità, ritorniamo un pò indietro negli anni (quasi 30) con delle immagini tanta roba che ci ha mandato il nostro amico Marco. Via bimbi, riaprite il cassetto dei ricordi e raccontateci qualche flash che vi viene in mente di quegli anni, visto che noi der blog a quer tempo si mangiava, si c...va (e nemmeno poo!!), e un si 'apiva na s..a ('nvece ora...)!!
grazie a Marco per le foto

sabato 14 luglio 2007

Basket europeo: i nuovi talenti.

Nasce oggi una nuova rubrica di questo blog, tanto per smentire tutti quelli che dicono che siamo troppo "provinciali" e legati solamente al contesto cittadino. Con questa rubrica cercherò di scovare e segnalare i nuovi talenti della pallacanestro europea, e perchè no, di dare qualche consiglio alla società gialloblu per quanto riguarda i "consigli per gli acquisti". Per questa mia grande fatica, ci tengo a dirlo, non voglio alcun denaro da parte della società gialloblù...se la Libertas acquistasse qualcuno dei giocatori da me segnalati, sarebbe per me soltanto un onore (e la conferma che di pallacanestro, tanto come me, non ci capisce nessun altro), e i miei sforzi sarebbero ripagati solamente dalla soddisfazione di vedere uno dei tanti giovani campioni europei vestire la maglia gialloblù.


Iniziamo questa affascinante full-imersion nel mare dei nuovi campioncini europei con Gaetano Calogero Da Silva Puppaminski (nato, così come si può capire dal nome, nella città di Bolzano), più conosciuto come "Phantaman". Esso è un pivottone ventiduenne di 1 metro e 64, pesa 96 kg, e ha trascorzo l'ultima stagione agonistica in lega A nell'intrigante e affascinante campionato Danese, nelle file dello Fhçss秧^dfg, salvatosi in ekstr....exst...exstr...ecstrem, ehm.., salvatosi in trasferta all'ultima giornata di regular season (vincendo 35-36) grazie allo 0 su 14 ai tiri liberi della squadra avversaria negli ultimi tre menuti, quando la partita si era fatta incandescente e nervosa.

Un piccolo resoconto dell'accaduto può servire per capire meglio il profilo psico/agonistico del giocatore. Il clima da guerra si è difatti instaurato non appena "Phantaman" (oltretutto capitano dello Fhçss秧^dfg) ha scaracchiato in ghigna alla mamma del suo diretto marcatore, rea, secondo quanto riferito a caldo dallo stesso pivottone, di avergli tirato la dentiera ner groppone durante un'azione in cui lo stesso Gaetano Calogero Da Silva Puppaminski si stava involando in contropiede (con la leggiadria di un elefante zoppo). Si sono susseguite scene apocalittiche, tipo: lancio di mutande merdose al cospetto del preparatore atletico (il novantenne Fritz), con il successivo (e a mio avviso deprecabile) "gesto dell'ombrello", lancio in campo di scarponi da sci, cori ingiuriosi contro il carismatico capitano dello Fhçss秧^dfg (il più delicato di questi, recitava tipo: "il sostegno del canestro ti si infila sù per le trombe der c..."), il quale, in risposta molto provocatoria, ha iniziato a strappassi il peli der villosissimo petto per poi infilarli nella carozzina der bebè del play avversario (giustamente scosso e scioccato da un simile gesto). Questo fatto però non ci deve trarre in inganno. "Phantaman" è stato il responsabile maggiore del funambolico 0 su 14 ai tiri liberi della squadra avversaria negli ultimi momenti decisivi. Per distrarre l'avversario infatti, Puppaminski ha iniziato a mettersi al centro dell'area dei 3 secondi, e ha iniziato a fare dei piegamenti su una zampa sola, "alla Rocky" (il tutto accompagnato da urla barbare e quasi incivili, bestiali, animalesche.......e anche da quasi 2 litri di sudore versati per lo sforzo sovrumano eseguito da una bestia di 96 kg e alta 1.62). Impossibile per il numero 23 avversario rimanere concentrato. Lo stanfo di sudore di "Phantaman" ha poi completato l'opera (voci del gossip danese dicono che il pivottone di 1 metro e 62 si faccia la doccia solamente la domenica notte, dopo essere stato a mignotte se la sua squadra ha vinto, a trans se la sua squadra ha perso.....innegabile la componente freudiana sado-masochista della sua psiche). Ma l'arguzia e l'eleganza intellettuale di Puppaminski è venuta fòri soprattutto al quattordicesimo e finale tiro libero, a 1 secondo dalla fine. Il pivottone infatti, ben consapevole delle conseguenze gastointestinali della bevuta di 1 litro di birra rossa durante il time-out a 13 secondi dal termine della gara, ha iniziato a fare dei rutti arrogantissimi, tentando perfino di completare il lunghissimo alfabeto belga, composto da circa 30 fonemi. Inutile dire che il giocatore avversario, sconcentrato e non poco turbato, ha tirato una lecciata sur canestro che mancapoovienegiùtuttoealloraPuppaminskiinsegnodesultanzahaincominciatoafarelecaprioleinmezzoarcampofacendocianchedubuimatantodicegliimportavanasegatantosapevachel'annodoponarrivavalosfrattoesecutivoenitoccavalevassidiulodaquercampionatoancheperchèeraveramenteodiatodatutti.

Uno spazio a parte meritano soprattutto i vari soprannomi che esso si è conquistato durante la sua permanenza nel campionato danese: "Scatarrone", in quanto Puppaminski era solito produrre e riempire il parquet di catarri pastosi e verdi come rospi; "Road runner", poichè "Phantaman" non faceva uno scatto neanche se si pregava tutta la sera prima; "Oloturia", perchè il suo passatempo preferito è quello di raccogliere i noti frutti di mare; "Tavernello", poichè Puppaminski è affetto da una specie di dipendenza dal vino.

E' bene però anche sottolineare alcuni brutti episodi che hanno reso protagonosta "phantaman" Puppaminski. L'anno scorso, in uno scozzo amichevole contro l'under 15 della sua stessa squadra, in preda ai nervi per il suo 2 su 28 al tiro da 2, ha tirato una rasoiata a 70 Km/h contro l'ala-pivot avversaria, scoppiandogli letteralmente la caviglia. Lo stesso anno, Puppaminski, durante una partita di play-out, ha preso il pallone in mano, e lo ha scaraventato con bestiale irruenza sull'arbitro, frantumandogli il naso (da quel momento, tale arbitro è stato soprannominato "Proboscide di latta").


Dedicato a colui che, dal tempo delle scuole medie, mi riempie i fogli del quaderno disegnando Pippo, Topolino e Paperina.

giovedì 12 luglio 2007

E se arrivasse Bucci?

Stamani il Tirreno è uscito con questa notizia. Magari sarà l'ennesima bufala estiva, ma si fa per ragionare un poino: cosa ne pensate? Soprattutto alla luce di questa intervista che Bucci rilasciò al Marmugi un mesetto fa prima del derby del 2 giugno...

«Il derby del 2 giugno deve essere l’occasione per lanciare un messaggio, ridurlo soltanto alla partita della nostalgia è sbagliatissimo, diventa una cosa patetica». Alberto Bucci non si vergogna di dire quello che pensa. Come sempre, come al solito. Quel giorno sarà al PalaMacchia sulla panchina della Libertas, a sfidare la PL del suo amicone Mauro Di Vincenzo, ma prima di tornare a Livorno vuole mettere in chiaro il significato di quella partita. «Il derby oggi serve per ricordare cos’era il derby negli anni Ottanta. Novemila abbonati fra Libertas e Pallacanestro, un numero da moltiplicare almeno per quattro, considerando le famiglie». «Come possiamo dare un calcio a tutto questo? Il 2 giugno - prosegue Bucci - la gente deve venire al PalaMacchia per ribadire che a Livorno il basket è storia, cultura, tradizione. Lo sport qualifica e quantifica i messaggi che vengono portati in giro, se Livorno in Italia è conosciuta deve dire grazie anche alla pallacanestro. Com’è possibile aver cancellato tutto questo? Spero che ora ci sia qualcuno che ha dei rimorsi per aver ideato quella maledetta sinergia...».

Il presente invece racconta di una società retrocessa in Legadue dopo gli ultimi tre anni di stenti e salti mortali.
«Mi dispiace tantissimo. Amo Livorno, da voi ho ancora diversi amici e ogni anno ci troviamo. Mi piace il carattere dei livornesi: duri ma sinceri, se c’è qualcosa che non va te lo dicono in faccia. Nel basket aver unito Guelfi e Ghibellini è stato un delitto, la rivalità fra le contrade a Siena è il sale della vita quotidiana. Si potevano trovare delle risorse, anche retrocedere in serie B tirando la cinghia, ma togliere identità a due squadre è stato un peccato mortale».

D’accordo, ma bisogna anche guardare avanti.
«Giusto, però senza dimenticare le nostre radici. Il passato se non è nostalgia ti dà la carica anche per il futuro. Le nuove generazioni non sono lontane, sicuramente hanno sentito parlare di quei tempi ai propri genitori. E’ un’offesa che città come Gorizia, Venezia, Torino non siano più nella pallacanestro di vertice. L’idea che anche Livorno possa sparire dalla geografia del basket non la sopporto. E’ come sfregiare un quadro di Modigliani. Un delitto».

Cosa fare per rilanciare Livorno?
«Il basket è patrimonio della città, il sindaco e le istituzioni non possono far finta di niente. Mi auguro che al dibattito in programma il 1º giugno, alla vigilia del derby, ci siano Alessandro Cosimi, i presidenti delle fondazioni bancarie, gli organi di stampa. Tutti quelli che possono fare qualcosa devono muoversi. Un semino, un filo d’erba, una zolla di terra. Serve il contributo di tutti, la questione economica è un aspetto, non l’unico problema. Le risorse si possono trovare. Basta volerlo, basta muoversi, ad esempio coinvolgendo le aziende nell’acquisto degli abbonamenti».

Il primo passo?
«Costruire una società solida, forte. Prima serve la struttura, una grande casa, poi si penserà ai mobili, cioè ai giocatori. Oggi questo sport consuma velocemente, ci sono sempre meno presidenti che conoscono il basket e più patron che amano le interviste, le grandi foto sui giornali. E il general manager spesso viene scelto nella cerchia degli amici: un amico che non lo frega, certo, ma poi lo fa fallire, perché a certi livelli non ci si improvvisa. Oggi succede che il giemme telefona a un agente e gli chiede un giocatore per un certo ruolo, a volte senza neanche conoscerlo. Poi se va in campo e non è all’altezza la colpa è sempre dell’allenatore, anello debole di tutta la catena. Le società scelgono coach sempre più giovani, più inesperti, cercando di risparmiare su questa voce. Magari sono bravi, hanno un potenziale, ma dentro sono ancora teneri e rischiano di bruciarsi, di non allenare più. In un anno c’è chi ne cambia anche tre. Tre al prezzo di uno, come alla coop».

Come si può rivoltare il sistema?
«Tornando a costruire con pazienza. Prima la società, con un presidente che sta nell’ombra e si affida a un general manager capace, non a un improvvisato. Poi assemblando un gruppo, una mentalità, una filosofia di gioco. Senza aver fretta di correre. Bisogna prendere due-tre giocatori capaci di diventare le bandiere e attorno a quelli impostare la squadra. Ricreare un’identificazione fra squadra e città è fondamentale. Invece oggi i giocatori sono isolati, non vivono la realtà che li circonda. Sbagliatissimo: la città devono respirarla, impegnarsi per qualcosa, farsi vedere in giro, mescolarsi alla gente. Cose importanti, da scrivere anche sul loro contratto».

Torniamo a Livorno. La ricetta per risalire?
«Innanzitutto un presidente vero e un general manager capace di seminare sul territorio, di rompere le scatole alle istituzioni, che abbia idee e capacità professionali. Non uno che prende i giocatori sul catalogo. Il resto verrà da sé. Ma serve anche pazienza, bisogna dargli il tempo di innaffiare il terreno».

martedì 10 luglio 2007

Concretizziamo!?


Prendendo spunto dal commento di Pippo che dice di andare al di là di tanti discorsi e iniziare a “buttar giù qualcosa di concreto per la LL”, perché non provare a incontrarsi nuovamente con proposte concrete? Che ne pensate?
Dite la vostra.

Il blog è libertà di espressione...non tutti l'hanno capito.

A proposito del post che ho scritto..."chi ama il basket livornese odia la Bl". Confermo ciò che ho scritto, perchè è qualcosa che penso.
Ho letto fra i commenti che mi è stato dato dell'arrogante, dell'irrispettoso, patetico, ecc. Ho anche letto che "questo blog, con questi post, stà scadendo", e che "quel post dovrebbe essere cancellato".

Dunque: premetto, parlo a titolo personale.
1)Per quel che mi riguarda, se qualcuno pensa che i miei post non siano consoni, può tranquillamente andare a navigare su altri siti e forum di pallacanestro...non sono io che li costringo a visionare questo blog. Il blog è soprattutto LIBERTA' di espressione. Chi mi semi-insulta, dandomi dell'arrogante, patetico, ecc., non rispetta la libertà di pensiero che è fondamentale in ogni circostanza. E poi, comunque sia, io non ho insultato nessuno.

2)"Rispetto di tutto e di tutti", certo: non è mancanza di rispetto esternare un sentimento negativo nei confronti di una squadra di basket; questo, anzi, è critica. La critica non è mancanza di rispetto. E' mancanza di rispetto cercare di soppiantare e soffocare chi fa critica. La libertà di opinione è una delle conquiste democratiche più importanti...chi non la rispetta, è pregato di andarsi a leggere i libri di storia e psicologia/sociologia, alla voce totalitarismo, e riflettere.."annullamento del pensiero critico", cioè "volontà di generare unità di pensiero e di opinione, appiattimento su un modo di pensare stabilito da altri", come ai tempi del fascismo italiano.

3) Se qualcuno si crede in grado di scrivere post più professionali e costruttivi, che lo faccia pure! Le indicazioni per postare direttamente sul blog sono scritte nella colonna di destra. ....ad oggi, solo pochissimi lo hanno fatto.

4) "Quel post dev'essere cancellato": vedi anche punto 2. In questo caso non solo si impedisce ad una persona di esprimere il suo libero pensiero, bensì si cerca anche di annullarlo e renderlo invisibile all'Io-diverso-dal Me, essendo convinti che si possa stabilire ciò che è Bene e ciò che è Male, ciò che è Giusto da ciò che è Non-Giusto. Questa persona evidentemente si sente in grado di stabilire addirittura ciò che è giusto scrivere da ciò che non è giusto (in un contesto in cui peraltro non è stato assolutamente costretto ad entrare)...forse questa non è arroganza?!

5) Non mi sono mai permesso di tappare la bocca a nessuno. Se qualcuno crede di farlo con me, poi, perde tempo. Al massimo, se proprio i miei post danno fastidio, ignoratemi!...oppure, andate su blog/forum/quotidiani che esprimono una linea di pensiero in linea con le vostre aspettative. Io dico la mia opinione, e rispetto quella di tutti..e soprattutto non credo di avere il potere di dire : "questo dev'essere cancellato", "questo è giusto", ecc. ecc.

6) Fare critica, a mio parere, è dire: "questo post, a mio parere, è inopportuno, perchè...", "non condivido ciò che è stato scritto, poichè..", ecc. Dare però ad una persona dell'"arrogante", "patetico", o, peggio ancora, sostenere che con determinate affermazioni "il blog stà scadendo", o dire "il post dev'essere cancellato", mi sembra, più che sana critica, mancanza di rispetto.

7) Ho letto che "con post del genere, si rischia di creare un muro sul quale ognuno può scrivere nefandezze". Io non ho mai insultato nessuno, a differenza dell'autore del suddetto commento che in data 3 giugno 2007, su questo blog, ha scritto che : "...Dell'Agnello mediocre anche come giocatore, Semioli sembra il nonno di Carera, Lanza un cotechino (e la solita merda, ma chi merda nasce, merda rimane, è inutile, anche in una partita di festa come questa)". Forse dare della "merda" ad un giocatore è più signorile, rispettoso, costruttivo, di ciò che ho scritto io?!

8)Per me, la Bl è la rovina del basket livornese.

RICORDIAMO I NOSTRI CAMPIONI

Ricordiamo ancora una volta i nostri grandi campioni!!!!!

lunedì 9 luglio 2007

CHI AMA IL VERO BASKET LIVORNESE, ODIA LA BL

Nessuno potrà mai unire piellini e libertassini. Levatevelo dalla testa! Il coro piellino/libertassino "LIVORNO SIAMO NOI", non morirà mai!
Forever PL, Forever Libertas. Il resto non conta!

Nessuna squadra "ibrida" potrà mai prendere il posto delle 2 squadre che abbiamo sempre amato!

Chi ama il vero basket livornese, odia la BL e la fusione.

IL PANZANIERE


Per la serie “Il panzaniere, talune son false, certune son vere” eccoci di nuovo qua cari amici, a distanza di qualche giorno, ad aggiornarvi sul mercato Libertassino e dintorni: questa volta abbiamo minacciato i nostri cani da tartufo di diminuirli le dosi di cibo se non ci avessero portato notizie fresche e clamorose dai corridoi del basket mercato, e da buoni caarelli (levani tutto ma un li levà la ciccia!) hanno fiutato qualcosa di importante:

Indovinate un po’ da chi partiamo?.... Chi?… dalla Libertas? Boia bravi, siete deliati! o come avete fatto a indovinà!?
Ci siamo lasciati con le ufficializzazioni delle partenze di Ale Fantozzi (a Cecina), di Bertolini (a Castelfiorentino) e con l’arrivo alla guida del timone “gialloblu” di coach Marco Mori; bene, dovrebbe essere ufficiale anche l’arrivo di Carlo Bellavista, giocatore esperto dal curriculum di tutto rispetto, un 4 dalla buona mano, uno “ticcio” che sotto le plance (ma non solo, può ricoprire anche il ruolo di 3 se necessario) e suoi blocchi pic and roll si fa sentire e non poco!

Ma andiamo per ordine: nel ruolo di play, si cerca un giovane da affiancare a Cascavilla, ma la società in questo senso non è con l’acqua alla gola, visto che Fava ha dimostrato di potersi adattare al ruolo e alternare con Simone, vedremo..!

Si è parlato di un’interessamento nei confronti di Guideri, ma i nostri “cani tartufai”hanno smentito.
Tonietti dovrebbe restare ed accanto a lui quasi certo l’arrivo di Sidoti, guardia tiratrice quest’anno a Rosignano, scuola Don Bosco! Ancora nessuna nuova ufficiale per quanto riguarda Stolfi, solo tante chiacchere, ma per adesso niente di certo (probabile comunque l’arrivederci);

Nel ruolo di ala e di centro, come detto, Vannini quasi sicuramente via verso altri lidi (Cecina? Empoli?), si cerca un sostituto nel suo ruolo; sondato Temoka quest’anno a Certaldo,(ma l’affare pare improbabile), e Monteanu, romeno ex US , anche lui a Certaldo nell’ultima stagione (più fattibile, rispetto al compagno); la società comunque sta dimostrando di muoversi e non stare con le mani in mano. Altri contatti saranno avviati nei prossimi giorni.

Per quanto riguarda le altre formazioni del comprensorio:

ufficiale l’arrivo di Crudeli a Piombino e probabile la nomina di coach del Livornese Luca Martini; sentito anche Caverni che però potrebbe riaccasarsi a Rosignano
Zanassi verso Venturina, e per la società della costa degli Etruschi, sarebbe un gran bel colpo;
Certaldo cerca un play, è “lotta” a due tra Farnetani (scuola Virtus Siena quest’anno al CUS) e Fei (S.Miniato).

Bottegone nelle stesse condizioni, deve scegliere uno tra Casalini e Bigi;
Altopascio abbandona l’idea Palazzuoli quest’anno a Pescia,(il giocatore spara alto) e si butta letteralmente su Arrabito (Lucca B2) un 3-4 che può avere punti nelle mani, difficile ma non impossibile.

Queste alcune notizie di mercato; non appena ci saranno ufficializzazioni o possibili colpi imminenti, vi aggiorneremo come sempre, perché questo è “ il Panzaniere, talune son false ma certune son vere”.

I CAMPIONI DELL'ITALIA SIAMO NOI!

Cari amici tifosi gialloblu ecco un video riassunto della finale contro quelle m.... della Philips.

I CAMPIONI DELL'ITALIA SIAMO NOI!!!

FORZA ENICHEM!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

domenica 8 luglio 2007

BL: la rovina del basket a Livorno

E' innegabile. Ciò che impedisce la rinascita della passione per il basket a Livorno è dovuto a quella "strana cosa" denominata BL. A questo punto c'è sempre l'obiezione:...si, ma quest'anno al PalaAlgida c'erano sempre 6000 persone. Sono d'accordo, il PalaAlgida era pieno, ma non di tifosi. Le persone che hanno riempito quel maledettissimo palazzettone, costruito al tempo in cui Enichem e Allibert infiammavano davvero i cuori livornesi, son tutte persone che hanno piacere a vedere belle squadre di Serie A: ciò che interessa loro non è tanto l'Amore per la squadra di Livorno, quanto lo "spettacolo del basket". Le persone che hanno gremito il PalaAlgida non lo hanno fatto perchè avevano un amore viscerale per la BL (c'è bisogno di paragonare l'attacamento morboso per i colori Libertas/PL?!), quanto perchè erano interessati (giustamente!) a trascorrere una bella domenica di sport sui comodi gradini/poltroncine del PalaGhiaccio Livornese. Sono d'accordo con loro: la pallacanestro è uno sport meraviglioso, e vedere una partita di serie A è sempre uno spettacolo!

CIO' NON VUOL DIRE CHE LA BL RISCUOTE L'AMORE DA PARTE DEGLI APPASSIONATI LIVORNESI (a parte gli irriducibili del North Pride, forse davvero gli unici TIFOSI di questo mostro chiamato BL.....a loro devono andare davvero tutti i complimenti possibili).

Si fa presto a dire: 6000 persone = entusiasmo per la squadra. Semmai è più giusto dire: 6000 persone (ex tifosi LL/PL, che per Amore del basket sono disposti a semi-incitare una squadra locale ibrida e senza storia, pur di vedere il grande basket di serie A) = ridateci le nostre due stramaledettissime e amate squadre!


Le 6000 persone che affollano il PalaGhiaccio lo fanno per passare le 2 orette serali della domenica davanti ad uno sport meraviglioso! ...ma per favore, non si parli di TIFOSI! ...e soprattutto, non si dica che siano l'evidenza della passione dei livornesi per la squadra BL! Semmai è giusto dire che essi dimostrano lo sviscerato amore dei livornesi per la pallacanestro! Se a Livorno ogni domenica, invece di giocare la Bl, giocassero una partita qualsiasi di serie A1, ci sarebbero lo stesso 5/6000 persone! Non importa se giocassero Benetton-Roma, Bologna-Milano, ecc. I livornesi hanno sete e fame di pallacanestro di alti vertici! Sono talmente innamorati di questo sport che si riducono perfino a sostenere timidamente quella cavolo di squadretta messa in piedi solamente per dire: "avete visto, anche noi a Livorno abbiamo una squadra ad alti livelli!".

Ovviamente io mi auguro che la Bl sprofondi violentemente nelle serie inferiori. A quel punto il PalaGhiaccio sarebbe utilizzato solamente per altre interessanti manifestazioni sportive e grandi concerti (ma Vasco, Zucchero, Zero,...costano troppo?!), e perchè no, convegni scientifici. Vorrei vedere se la Bl andasse in B2, quante persone che ora sono al PalaGhiaccio continuerebbero a tifarla!

Ai nuovi imprenditori che si sono presentati a Livorno per risollevare le sorti della Bl, dico: "potete buttarci anche 30 miliardi nel progetto BL.....ma tanto non riuscirete mai ad ottenere l'Amore dei livornesi per questa squadra "nata male". La nuova società potrà ottenere risultati ottimi sul campo, un palazzone ancora gremito, ma non riuscirà mai e poi mai a far davvero innamorare il vecchio tifoso LL/PL. L'entusiasmo passato per LL/Pl prescindeva dai soldi...dietro quelle 2 squadre c'erano 2 società BEN RADICATE nel tessuto cittadino (onore per sempre alla famiglia D'Alesio), c'era ONESTA' SPORTIVA e PASSIONE (e non il calcolo del guadagno economico!), e soprattutto, c'era una STORIA! 2 società LIVORNESI per 2 squadre LIVORNESI! L'impegno economico del nuovo presidente BL è da ammirare: ha avuto la forza di investire parecchi soldi nel progetto BL. Spero davvero per la nuova società che gli sforzi economici siano ripagati.....ma tanto, sembrano averlo capito ancora in pochi: NEL DNA DEI LIVORNESI NON POTRA' MAI E POI MAI ESISTERE SOLAMENTE UNA UNICA SQUADRA!


Finchè vivrò, tiferò Libertas.

sabato 7 luglio 2007

La clip su gara-4 a Milano

Ecco la clip di Koper Capodistria annunciata da Jeelani71 su gara4 di finale scudetto. Da brividi! Grazie a Jeelani71!


venerdì 6 luglio 2007

OH LITTLE GIRO, WHERE ARE YOU?




Dite la verità, ma un Abdul così lo avete mai visto? qui lo vediamo sorridente con il nostro amico Pecom Senior (che ringraziamo per averci fornito queste chicche) in alcune foto nelle quali, però, sembra cercare nell'occhio della macchina fotografica Giroldino come per dirgli: " ehi, piccolo Geremia dove sei? peccato non sei venuto a farti fotografare con me, ti aspettavo!!beh, vorrà dire che la maglietta dell'all star game la regalerò al mio amico Pecom....!!!"

Scherzi a parte, specie al giorno d'oggi molti campioni dello sport rimangono tali solo all'interno del loro mondo, ma fuori dai campi sportivi lasciano spesso a desiderare coi loro atteggiamenti e comportamenti. Abdul invece era un personaggione (e che personaggione...!!) in campo, ma anche fuori come testimoniano queste immagini e aneddoti vari che giornalmente ci vengono raccontati da chi lo ha conosciuto meglio.
Queste alcune foto (grazie ancora a Walter), prossimamente altre immagini di Abdul come richiestoci da tanti tanti amici!!

giovedì 5 luglio 2007

BL: perchè?

Tutti noi amanti del basket abbiamo seguito negli ultimi giorni le vicende legate al «salvataggio» (l’ennesimo) del Basket Livorno.
A questo proposito, da tifoso, voglio sottoporvi un po’ di considerazioni e domande che mi rimbalzano nella testa in questi giorni.
Sarò lungo: chi ha pazienza, legga.

Perché per l’ennesima volta si è proceduto a salvare una società come il Basket Livorno?
Il Comune (che negli ultimi anni si è sobbarcato con sacrificio un onere non suo) certamente era alle strette:

- Ha un palazzo da 8013 da riempire (forse – ribadisco, forse - il più grosso boomerang dell’ultimo quinquennio per il basket livornese che ha “costretto” il Comune stesso a arrampicarsi sugli specchi per salvare il basket di vertice mettendo un tappo sui problemi della base…certo, alla lunga il Palazzone potrà essere sicuramente un valore aggiunto);
- non poteva più gestire – giustamente - , agli occhi dei contribuenti livornesi che del basket non gliene frega niente, una situazione in cui era socio di maggioranza di una società di basket;
- non voleva – c’è da capirlo – essere il responsabile della vendita del titolo di Legadue.

Infatti le mie domande non sono rivolte (solo) al Comune. In questi anni da Palazzo Civico hanno fatto tanto per garantire un futuro al basket livornese. Le mie domande-provocazioni sono rivolte all’intero movimento del basket livornese (dalla più scaciata delle società, al primo dei tifosi).

Domanda: proseguire con BL è veramente il bene del basket livornese?

Elenco quelle che a mio parere sono le controindicazioni e butto lì un po’ di interrogativi:

1). Dopo i Mabo da Bibbiena ecco l’Use da Empoli. Garantiranno ancora una squadra livornese ai vertici. Ma a quale prezzo?
Basta vedere cosa dice – giustamente, e ci mancherebbe che non fosse così – il nuovo socio di maggioranza di BL sul blog dell’Use: «Abbiamo acquistato il 65% del Basket Livorno. L’operazione è stata fatta in un’ottica di crescita del nostro movimento, con al centro Empoli. Possiamo da subito creare delle forti sinergie con uno dei più grandi, storici e talentuosi bacini di creazione del basket». E ancora: « L’Use è attualmente la proprietaria del 65% delle quote del Basket Livorno Srl. Pensiamo che questo sarà un investimento produttivo e redditizio. Innanzitutto allargando il nostro bacino di influenza e contatti, poi avendo magari anche qualche giovane prospetto (che a Livorno non manca mai). Certo è che Empoli rimane centrale in tutto, societariamente è la holding».

Allora la domanda: il basket livornese non è capace di produrre qualcosa di più di questo? Livorno, che ha fatto la storia del basket italiano, merita di essere (con tutto il rispetto) «provincia di Empoli» come ha titolato Il Tirreno?

Una 20ina di società sul territorio (con migliaia di praticanti); la storia gloriosa di un città che respira e trasuda basket dai tempi di Van Zandt; una scuola che ha sfornato e sforna decine di talenti in campo e in panchina; la “Salonicco d’Italia” che era temuta in tutto lo Stivale per i suoi caldissimi tifosi e che anche oggi – nonostante tutto - continua ad avere il terzo pubblico d’Italia per presenze.
Con tutto questo ben-di-dio di patrimonio non si può “produrre” qualcosa di più?

Forse per far appassionare anche gli imprenditori livornesi (qualcuno ce n’è ancora) al giocattolo-basket bisognerebbe che tutto il movimento facesse quadrato.
Non credo che sia il caso rifarsela con gli imprenditori che non tirano fuori i soldi.
Forse è il caso di capovolgere la domanda: perché uno sport così radicato in città non attira gli imprenditori livornesi?

Forse è il momento di remare tutti dalla stessa parte senza pensare ognuno al proprio orticello. Forse in questo modo si potrebbe uscire dal precariato e fare progetti che guardino lontano e permettano realmente di sognare proprio perché “partoriti” da tutto un movimento che respira giorno per giorno la città e ne conosce ogni minimo dettaglio. Forse riappropriandoci di questa vera anima livornese, di questa identità (coi suoi guelfi e ghibellini) gli imprenditori seguirebbero a ruota senza dover essere loro a muovere la macchina per primi.
Perché al posto di spendere tante energie per “svendere” una storia gloriosa non si creano allora spazi e momenti per affrontare un’analisi seria sui mali e le risorse del basket livornese?
Che senso ha continuare in operazioni di vertice, fatte a tavolino? Perché la base del movimento del basket livornese (società, addetti ai lavori, tifosi, giocatori) non parla? Non esprime pareri? Non dice la sua? Perché non si deve tener conto delle caratteristiche e della storia del tifoso livornese? della storia del nostro basket?

2). BL - per tutto quanto detto sopra - ha un seguito di spettatori, ma non di tifosi. Non ha un settore giovanile proprio (da sempre vivaio oltre che di giocatori anche di tifosi). Non ha una vera Curva (apprezzo la buona volontà del North Pride ma, guardando al passato delle curve livornesi, i paragoni sono a dir poco impietosi). E la curva dei tifosi è l’elemento cardine – sono quelli che trascinano, che infiammano, che fanno divertire - per trasformare la semplice visione di un evento sportivo, in una vera e propria goduria collettiva.

Che poi, almeno per me tifoso, il clima di un palazzo ribollente di tifo è veramente la cosa essenziale – ripeto, essenziale – per seguire e appassionarsi al basket della propria squadra cittadina. Se voglio “vedere” il basket ho mille modi per farlo: ma andare al palazzo deve essere un’altra cosa. La cosa che fa cascare le braccia è proprio il confronto col tifo del passato. Le potenzialità perché tutto rinasca (vedi 2 giugno, vedi – in piccolo - la mole di mail, messaggi, apprezzamenti arrivatici in questi due mesi) ci sono: ci vogliono solo gli ingredienti giusti per riattizzare il fuoco (e non ci credo all’equazione calcio in C2=passione per il basket; calcio in serie A=addio basket)

Qualcuno potrà dire, anzi molti lo dicono: concentriamoci sulle nuove leve dei tifosi, sui giovanissimi che non hanno vissuto l’epopea dei derby, su quelli che non sanno chi era Abdul o Raf Addison. Ok, può essere un discorso giusto. Ma con un sacco di punti interrogativi. BL non è riuscita a entrare veramente nel cuore dei livornesi in tutti questi anni perché troppo sganciata dal territorio, come potrebbe riuscirci oggi? Acquistando giocatori combattivi con spirito livornese, potenziali bandiere; spendendo un po’ di soldi in marketing e iniziative “popolari”; infilando un filotto di risultati esaltanti. Tutto giusto. Ma sono tutte cose che richiedono tempo (molto tempo, visto che le vecchie generazioni di tifosi che potrebbero far “crescere” le nuove non ci sono) e soldi. E poi – soprattutto – non garantiscono risultati certi, perché il campo in cui si opera (il cuore e le passioni della gente) sono tra i più difficili da conquistare.

mercoledì 4 luglio 2007

Jeelani all'All Star Game '82

Come qualcuno ci ha chiesto nei commenti inseriamo, grazie a Jeelani71, un'altra foto di Abdul dell'All Star Game 1982. L'altra foto la trovate qui.


martedì 3 luglio 2007

LIBERTASSINI NEL MONDO




Al MARE O in MONTAGNA? Sicuramente molti amici Libertassini nonchè frequentatori del blog, si staranno preparando per andare in villeggiatura o addirittura qualcuno, beato lui, vi si trova già e capace è lì che ci starà facendo pernacchie a rota e ci piglierà per le mele perché noi siamo sempre vì a sudà e anche parecchio nell’uffici.
Noi der blog vi si vole bene comunque e ci siamo chiesti: ma perchè non colorare queste vacanze un po’ anche di Gialloblu? E allora bei mi girelloni portatevi sciarpe, magliette, oppure raccogliete in loco semplici oggetti dai nostri due colori tanto cari, IMMORTALATEVI con foto divertenti ed INVIATECELE! Noi le pubblicheremo e oltre a farci divertire e divertirvi, le migliori vinceranno nell’ordine un paio di infradito usate, una bustina di grissini , fino ad arrivare al 3° che vincerà una corsa che dovrà obbligatoriamente fare senza scuse da Stagno al Maroccone e che avrà l’onore di effettuare alle 2 del pomeriggio ir 6 d’agosto con tutti i blogghisti che, con macchina dotata di aria condizionata, lo seguiranno, lo inciteranno e staranno ben attenti che non si fermi a bere!!!

Scherzi a parte, inviateci le vostre foto al ircanestroerabono@hotmail.it e facciamoci due risate!!!

E' nato DAVVERO il primo blog piellino....WWW.maunvelhannodatobono.blogspot.com....

Come c'era scritto su uno striscione il 2 giugno al palazzetto......e come ha giustamente ricordato un giornalista piellino su Superbasket.....

eccolo qui!!!!!!!!!!

Finalmente, dopo tante chiacchere, il blog piellino!

www.maunvelhannodatobono.blogspot.com

Onore al merito!

Piellini: non siete bòni nemmeno a fà un blog come ir nostro!

Vedo tanti piellini che inveiscono contro di noi, che snocciolano i soliti slogan, che inneggiano a Mister Simpatia, che continuano ad appoggiare Premier e Zeppilli (scusate i termini!). Ma perchè venite nel nostro blog e ce lo impiastrate?! Sfottete, sfottete, ma un siete bòni nemmeno a riunirvi virtualmente (come si fa noi) e a creare un semplice blog dove rivivere minimamente la vostra storia di merda!...ah, già, forse perchè una storia non ce l'avete, o forse perchè è fatta solamente di sconfitte. Vi capisco!

Comunque sia, parlate...bla..bla...bla...ma perchè non dimostrate che ci siete DAVVERO (come c'è scritto in via cecconi)?! Noi del blog, con l'aiuto di tanti amici borghesotti e chierichetti (come ci chiamate voi), siamo riusciti a creare un piccolissimissimo spazio in cui stiamo tentando di riunire più cose possibili della LL presente e futura.....voi non riuscite neanche in questo!


Voglio davvero vedere quanti visitatori avrebbe un blog sulla PL! Siete bòni solo a parole...

Vi auguro di salvarvi in serie D!

Sua Maestà. Il più grande di tutti.

Sua Maestà. Il più grande di tutti.

Una squadra magica!

Una squadra magica!

Indimenticabili!

Indimenticabili!

Sbandati! Il grande tifo gialloblù!

Sbandati! Il grande tifo gialloblù!